Condannati 22 carabinieri per le violenze compiute in caserma ad Aulla (Ms)
- LE MALETESTE
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22 carabinieri sono stati condannati in primo grado per le violenze commesse contro diverse persone nella caserma di Aulla, in provincia di Massa-Carrara, in Toscana. I carabinieri sono accusati a vario titolo di lesioni, violenza sessuale, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, porto abusivo d’armi e rifiuto di denuncia: la pena più grave, di 9 anni e 8 mesi, è stata inflitta al maresciallo Alessandro Fiorentino.
L’indagine era cominciata nel 2017, dopo una denuncia contro la caserma presentata un anno prima da un cittadino italiano. In seguito era emerso un centinaio di episodi di violenze o abusi, commessi nei confronti di cittadini sia italiani che stranieri. Una persona marocchina aveva denunciato i carabinieri per violenza sessuale dopo aver subito una perquisizione nella caserma.
Altre persone straniere avevano denunciato di aver subito violenze e umiliazioni dopo essere andate in caserma solo per ottenere il rinnovo dei documenti.
I magistrati avevano raccolto anche diverse intercettazioni telefoniche che confermavano l’esistenza delle violenze denunciate. In una di queste intercettazioni, uno dei carabinieri raccomandava a un collega di non parlare a nessuno di quello che accadeva in caserma: «Da questa caserma non deve uscire niente, dobbiamo essere come la mafia», diceva.
Fonte: ilpost.it - 29 aprile 2025
Aulla, violenze in caserma su migranti e arrestati: 22 carabinieri condannati, pene fino a 9 anni
Novantasei anni di carcere per 22 imputati. Sono le condanne per i carabinieri della caserma di Aulla, responsabili a vario titolo di violenze, pestaggi nei confronti di persone arrestate, quasi sempre straniere, e poi falsi e calunnie negli arresti. Una serie di reati impressionanti ricostruita in 188 capi di imputazione, in gran parte accolti ieri […]
Fonte: ilfattoquotidiano.it - 29 aprile 2025
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I reati
A dare il via all’indagine le denunce presentate da alcuni stranieri fermati per controlli nei mesi precedenti dalle pattuglie dei carabinieri lunigianesi.
Dal loro racconto sarebbero così emersi comportamenti... sopra le righe da parte di alcuni militari, come ad esempio il pugno in faccia rifilato da un sottufficiale a un 30enne marocchino nel corso della perquisizione in casa.
Per la Procura c’era invece una matrice «a sfondo razziale» dietro il comportamento di un altro militare che secondo le accuse avrebbe apostrofato un giovane extracomunitario con espressioni offensive, per poi costringerlo a subire una violenza sessuale.
In un terzo episodio, dopo un inseguimento nelle strade di Aulla, a un 30enne nordafricano «era stato schiacciato il volto contro l’asfalto con una scarpa», poi «sbattendogli la schiena contro il muro, gli è stata infilata in bocca la canna della pistola» da parte di due sottufficiali dell’Arma.
Fonte: lanazione.it - 21 gennaio 2019
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