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Immagine del redattoreLE MALETESTE

Torture e pestaggi in Questura a Verona, indagini chiuse: 18 agenti indagati



La Procura di Verona ha concluso le indagini nei confronti degli agenti coinvolti nei pestaggi avvenuti nella Questura di Verona tra luglio 2022 e marzo 2023, per i quali, nel giugno dello scorso anno, erano stati arrestati cinque poliziotti.


Altre 17 persone risultavano indagate in quanto sarebbero state a conoscenza dei fatti, ma avrebbero deciso di non intervenire e segnalare le violenze. Al momento sono 18 gli agenti accusati a vario titolo di tortura, lesioni, falso in atto pubblico e abuso di ruolo. Le vittime sarebbero state per lo più tossicodipendenti, stranieri senza fissa dimora o soggetti trattenuti in custodia. Le violenze, nascoste da verbali truccati e generale accondiscendenza, comprendevano pestaggi e umiliazioni di vario genere, come costringere alcuni soggetti a urinare nella stanza degli interrogatori e poi a pulire il pavimento strisciando per terra.


Chiedendo il processo per 18 agenti, la Procura ha invece stralciato le posizioni di altri sette soggetti originariamente coinvolti dall’indagine. Il reato più grave, quello di tortura, è contestato agli agenti Filippo Failla Rifici e Roberto Da Rold.

Del medesimo reato erano già stati accusati gli agenti Loris Colpini e Alessandro Migliore, che si trovano già a processo davanti ad un altro collegio, dal momento che la Procura aveva chiesto per loro il giudizio immediato a novembre.


Secondo i magistrati, le persone fermate e poi condotte in Questura dagli agenti avrebbero subito comportamenti degradanti come botte e umiliazioni, oltre all’uso non giustificato della forza. All’interno dell’ordinanza si fa esplicito riferimento a vari episodi di pestaggi, raccontando di individui condotti in questura e segregati in una stanza, costretti a patire numerosi abusi.


Secondo quanto emerge dalle carte, un ragazzo tossicodipendente sarebbe stato picchiato e trascinato sul pavimento dai poliziotti, che lo avrebbero preso a calci e schiaffi, rompendogli il labbro. In altri casi, si parla dell’utilizzo eccessivo da parte degli agenti di spray e spintoni, con il conseguente mancato intervento di altri poliziotti, che non avrebbero segnalato le violenze e avrebbero falsificato i verbali, celando quanto accaduto.


Per molte delle persone sotto inchiesta era stata chiesta la sospensione dal servizio, misura accolta per alcuni e, per altri, annullata o ridotta in appello dal Riesame. Come evidenziato dal procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, era stata condotta da ufficiali e agenti di Polizia.


Il reato di tortura, ufficialmente introdotto nell’ordinamento italiano nel 2017, è sottoposto al fuoco di fila dei principali azionisti della maggioranza di governo. (...)


fonte: lindipendente.online - 15 agosto 2024



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