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«Ci hanno chiesto di spogliarci, toglierci le mutande e fare tre squat»

Immagine del redattore: LE MALETESTELE MALETESTE

Aggiornamento: 15 gen

Il presidio davanti la ex Breda - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it -  13 gen. 2025
Il presidio davanti la ex Breda - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it - 13 gen. 2025

Sit-in alla Leonardo 23 attivisti denunciati


Brescia. Blitz ecologista e pacifista. Una manifestante: «Ci hanno chiesto di spogliarci, toglierci le mutande e fare tre squat»


Si è chiusa con 23 denunce e 17 fogli di vita l’iniziativa di lotta di Extinction Rebellion, Ultima Generazione e Palestina Libera a Brescia, con il blocco – lunedì 13 gennaio – di Leonardo, azienda armiera italiana controllata al 30% dal Ministero dell’economia e finanza, coinvolta nella vendita di armi in mezzo mondo, compreso Israele, da 15 mesi impegnato nel genocidio del popolo palestinese.


Obiettivo dell'iniziativa era «chiedere allo stato italiano e alla Leonardo [il cui azionista di riferimento è il ministero dell’Economia e delle finanze, ndr] di rispettare il popolo e la costituzione ripudiando la guerra» e «interrompendo la complicità nel genocidio palestinese e nei crimini di guerra e contro l’umanità che si stanno consumando a Gaza».


Radunata sediziosa, accensioni ed esplosioni pericolose, imbrattamento e concorso morale i reati contestati. Tutto questo per un sit-in non violento in cui è stata realizzata una scritta pro-pal e acceso qualche fumogeno. Alcuni attivisti hanno anche ricevuto una denuncia per manifestazione non autorizzata e un foglio di via dalla città lombarda.


Il pugno duro del Viminale, dunque, si conferma contro tutte le forme di dissenso, a prescindere da eventuali episodi di violenza che in questo caso non ci sono stati, anche perché tutte le proteste di queste organizzazioni sono sempre rigorosamente pacifiche. «Chiederemo giustizia anche questa volta affinché il diritto al dissenso venga difeso, onorato e protetto», scrivono i promotori sui loro canali social.


«Leonardo è la prima produttrice bellica europea e contribuisce alla morte di migliaia di persone negli attuali conflitti in corso e nel genocidio in Palestina – ha dichiarato Elisa, una delle attiviste – L’industria bellica produce morte sia con gli effetti diretti della devastazione delle bombe, sia con le ingenti emissioni provocate dalla loro produzione».


«Ci hanno chiesto di spogliarci, toglierci le mutande e fare tre squat», ha dichiarato un’attivista all’uscita della questura di Brescia. Con altre 22 persone era stata fermata ieri mattina, trattenuta per sette ore e poi denunciata a piede libero in seguito a una protesta davanti all’ingresso della locale sede della Leonardo.


Dopo la liberazione di tutte le persone fermate, le realtà coinvolte hanno denunciato con una nota stampa il trattamento ricevuto, in particolare dalle attiviste: “si è appreso che molte delle persone identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato alle persone di sesso maschile”.



VIDEO da Youtube, canale de "Il Fatto Quotidiano" - 13 gen. 2025



Il comunicato di Extinction Rebellion:

“BRESCIA: ABUSI IN QUESTURA. 23 PERSONE DENUNCIATE, ALCUNE ESPULSE DALLA CITTA’ E DONNE COSTRETTE SPOGLIARSI PER LA PERQUISIZIONE


Dopo oltre 7 ore di fermo in Questura, sono state rilasciate le 23 persone di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione che erano state fermate dopo la manifestazione alla Leonardo spa di Brescia.


Tutte le persone sono state denunciate per “radunata sediziosa” (art 655 cp) per la sola partecipazione ad una manifestazione nonviolenta di dissenso, “accensioni ed esplosioni pericolose” (art. 703 cp) per aver acceso un fumogeno, per “imbrattamento” (art. 639 cp) per aver scritto Palestina Libera su un muro, e per “concorso morale” (art. 112 cp) per essere stati semplicemente presenti. Alcuni di loro sono stati denunciati anche per “manifestazione non preavvisata” (art. 18 TULPS) perché hanno mediato con le forze dell’ordine per evitare tensioni e sono state arbitrariamente definite “promotrici della manifestazione”. Altri, invece, sono stati espulsi da Brescia con dei fogli di via obbligatori, una misura di prevenzione del codice antimafia.


Nonostante si trattasse di una manifestazione completamente pacifica e tutti i partecipanti avessero fornito i propri documenti identificativi, le forze dell’ordine hanno deciso comunque di condurre le persone in Questura e trattenerle in stato di fermo, in contrasto con quanto previsto dall’articolo 349 del codice di procedura penale. Tale articolo stabilisce che il trasferimento negli uffici di polizia può avvenire solo nel caso in cui non sia possibile identificare le persone sul posto. Il trasferimento in Questura è stato giustificato nel verbale facendo riferimento ai reati di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337), oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis) e rifiuto di fornire indicazioni sulla propria identità personale (art. 651), nonostante fossero stati forniti tutti i documenti (come si può sentire nel video in allegato) e nessuno avesse opposto resistenza. Inoltre, si è appreso che molte delle persone identificate come donne sono state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe, trattamento non riservato alle persone di sesso maschile.


Si conclude cosi una giornata piena di abusi in divisa che apre una nuova ferita nella gestione del pubblico dissenso in questo paese. “Abusi che raccontano, ancora una volta, che contestare le politiche genocide ed ecocide della Leonardo – la principale azienda bellica partecipata dallo stato italiano – non è assolutamente consentito” conclude Extinction Rebellion”



Fonti: ilmanifesto.it - 14 gen. 2025 / radioondadurto.org - 14 gen. 2025, 6.54




VIDEO-TESTIMONIANZA DI UNA DELLE FERMATE

VIDEOTESTIMONIANZA DI UNA DELLE FERMATE
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