MIGRANTI/Spagna. Le false notizie e la rivolta anti-migranti di Torre Pacheco
- LE MALETESTE
- 5 giorni fa
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di Redazione Esteri
martedì 15 luglio 2025
Nella località a 30 km da Murcia, dove un terzo dei 40.000 abitanti è di origini straniere, si sono scatenati scontri e violenze strumentalizzati dall'estrema destra
Torre Pacheco come Southport. Gli spagnoli di Vox come gli inglesi di Reform Uk. Le retate anti-migranti convocate attraverso i social network, “avvelenati” da messaggi falsi o tendenziosi, smuovono l’odio seguendo sempre lo stesso copione.
Mercoledì scorso, a Torre Pacheco, tranquilla cittadina agricola di Murcia, nella Spagna del sud, un pensionato di 68 anni, Domingo Tomás, è stato brutalmente aggredito da tre sconosciuti nel giardino di un cimitero. Poche ore dopo, un vortice di post sui social network ha viralizzato le immagini del pestaggio attribuendolo a tre uomini di origine maghrebina.
L’incitamento alla caccia ai colpevoli che ne è derivato ha portato in strada centinaia di persone, molti a volto coperto e armati di bastone, a inveire contro i migranti di origine nordafricana residenti in zona, nel quartiere Sant’Antonio, da una o due generazioni. Gli scontri che sono seguiti, per tre notti di seguito, hanno causato diversi feriti.
Eppure, nel frattempo, il ministro degli Interni, Fernando Grande-Marlaska, aveva segnalato che le immagini diffuse erano un «enorme falsità», "viralizzata" da influencer suprematisti di estrema destra, perché vere ma non riferite all’aggressione nel cimitero di cui, ieri, sono stati fermati i responsabili: tre ragazzi marocchini tra cui un 19enne.
La dinamica che ha portato alle rivolte di Torre Pacheco è sovrapponibile a quella dei disordini avvenuti l’anno scorso nel Regno Unito.
Il 29 luglio 2024, lo ricordiamo, Alex Rudakubana, allora 17enne, entrò in un centro estivo di Southport, cittadina del Merseyside, e accoltellò a morte tre bambine, Bebe, Elsie e Alice, tra sei e nove anni, ferendone altre nove.
Anche in quella circostanza, il Web fu acceleratore di invettive a sfondo razziale legate all’identità dell’aggressore: un ragazzo nato e cresciuto in Inghilterra in una famiglia di origini ruandesi, che, così hanno poi ricostruito gli inquirenti, era stato segnalato già tre volte al programma di prevenzione della violenza, Prevent, e che soffriva di gravi problemi di salute mentale. Gli attacchi contro le moschee e gli scontri con la polizia che seguirono durarono più di una settimana.
La valanga di arresti disposta dalle autorità costrinse il premier laburista Keir Starmer, insediato a Downing Street appena due settimane prima, a disporre la liberazione anticipata di alcuni detenuti per fare spazio nelle prigioni inglesi. Rudakubana è stato condannato a 52 anni di carcere per omicidio (non terrorismo). Ma il Paese continua a interrogarsi sull’accaduto. La commissione Scienza e Innovazione dei Comuni sta lavorando a un’inchiesta sull’uso degli algoritmi nella narrazione d’odio per contenere la diffusione di contenuti falsi e “incendiari” online. Quelli relativi alla tragedia di Southport hanno fatto il gioco dell’ultradestra britannica.
Il leader di Reform Uk, Nigel Farage, non perse allora l’occasione per alimentare il complottismo con la sua retorica anti-migranti. «La polizia non ci sta dicendo la verità sull’identità dell’aggressore», dichiarò mentre le rivolte mettevano a ferro e fuoco 27 città inglesi.
Toni in linea con quelli José Angel Antelo, referente a Murcia di Vox, il partito dell’estrema destra spagnola. «Dire la verità non potrà mai essere considerato un reato d’odio», ha puntualizzato a respingere le accuse di incitazione alla violenza negli scontri di Torre Pacheco. Posizione su cui sono in corso accertamenti da parte della procura.
Le indagini sono scattate in seguito a una denuncia arrivata da sinistra: Podemos e Izquierda Unida insieme ai socialisti del partito al governo, il Psoe del premier Pedro Sánchez, alle prese con uno scandalo per corruzione che ne sta minando la tenuta. La tensione, a Murcia, è ancora alta. Le bacheche dei social stanno pubblicizzando ronde anti-immigrati fino al 17 luglio. Il ministero agli Interni ha però confermato l’arresto a Matarò, vicino Barcellona, del leader di “Deport Them Now”, il gruppo che invoca deportazioni immediate. Censurato anche il canale Telegram utilizzato per promuovere le «spedizioni punitive». Il numero totale degli arresti è salito a 14. Quelli effettuati l’anno scorso nel Regno Unito furono 1.280.
Fonte: avvenire.it - 15 luglio 2025

L'OPINIONE
L'incidente di Torre Pacheco ha un nome: terrorismo suprematista bianco.
Ciò che sta accadendo a Murcia è il risultato di una narrazione suprematista bianca alimentata da politiche migratorie razziste e dalla criminalizzazione e stigmatizzazione delle popolazioni migranti e razzializzate.
15 luglio 2025, 09:13
“Alterazioni”, “rivolte”, “tensioni”, “escalation di violenza”… è sorprendente come la maggior parte dei media utilizzi termini diversi per descrivere ciò che sta accadendo a Torre Pacheco , ma eviti di nominare ciò che sta alla base di questa violenza: il terrorismo suprematista bianco.
Perché ciò che sta accadendo in questo comune di Murcia, in seguito a uno specifico atto di violenza subito da un uomo di 68 anni, aggredito da giovani "presumibilmente di origine nordafricana", è l'espressione di una specifica visione del mondo, un'ideologia suprematista che comprende elementi quali nazione, lingua, etnia e religione e che per secoli ha contribuito a disumanizzare e negare i diritti alle persone non bianche.
Questa violenza suprematista si esprime negli atti contro la popolazione migrante a Torre Pacheco, ma anche nel massacro di Melilla del 2022, in cui morirono almeno 37 persone e altre 76 scomparvero. Pertanto, quando il Ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska, afferma che quanto accaduto a Torre Pacheco è "una conseguenza della retorica dell'estrema destra", dimentica che quanto accaduto a Melilla – i cui leader politici rimangono impuniti – alimenta la narrazione suprematista che convalida e sostiene la stessa retorica di estrema destra che tanto critica.
In che cosa una politica sull'immigrazione che permette a esseri umani di morire e agonizzare semplicemente per aver tentato di entrare in territorio spagnolo si differenzia dalla folla razzista e di estrema destra che semina il terrore a Torre Pacheco? In entrambi i casi, il messaggio è lo stesso: alcune vite non contano, alcune persone sono sacrificabili.
L'incidente di Torre Pacheco è tutt'altro che un caso isolato. Ciò che accade lì si inserisce nel quadro di un sistema di dominio basato sulla gerarchia razziale mondiale e il cui braccio armato è la supremazia bianca.
È importante tenere a mente questo per capire perché l'incidente di Torre Pacheco sia tutt'altro che un caso isolato. Ciò che accade lì si inserisce nel quadro di un sistema di dominio basato sulla gerarchia razziale mondiale e il cui braccio armato è la supremazia bianca, un'ideologia politica che opera fin dalla nascita del razzismo come categoria sociale nel lontano 1492. Pur cambiando nome e forma, continua a mantenere il potere economico, politico e culturale e il controllo sulle risorse materiali e intellettuali, assicurandosi una serie di vantaggi che non sono guadagnati, ma acquisiti di per sé , nel quadro di un sistema di dominio che privilegia la bianchezza.
I governi e le istituzioni europee e occidentali devono assumersi responsabilità nel costruire e convalidare questa supremazia. Ogni volta che viene approvata una legge o un regolamento che impedisce o ostacola il diritto a migrare, questa supremazia viene alimentata e legittimata. Lo stesso accade, ad esempio, quando una casa editrice pubblica un'opera che essenzializza le popolazioni del Sud del mondo, quando un giornale criminalizza determinati gruppi razziali con il suo linguaggio, quando i creatori di contenuti audiovisivi incasellano i migranti nei ruoli di criminali e trafficanti, o quando la pubblicità ridicolizza e inferiorizza le popolazioni razzializzate.
Non fraintendetemi, quello che sta succedendo a Torre Pacheco non è solo colpa dei discorsi d'odio di Vox, ma anche di un sistema che incoraggia e alimenta discorsi come quello di Vox.
Ognuno di questi atti "non violenti" finisce per legittimare e convalidare la narrazione suprematista che cede il passo ad atti di violenza fisica come quelli a cui stiamo assistendo in questi giorni. Quindi, non illudiamoci: ciò che sta accadendo a Torre Pacheco non è solo colpa dei discorsi d'odio di Vox; è colpa di un sistema che alimenta e alimenta discorsi come quello di Vox.
Pertanto, governi, istituzioni pubbliche e private, media e tutti i partiti politici hanno il dovere di riflettere e chiedersi in che modo siano responsabili anche del terrore razzista vissuto dai migranti e dagli abitanti razzializzati di Torre Pacheco. È inutile voltarsi dall'altra parte e ignorare le colpe, perché finché il razzismo presente all'interno delle istituzioni stesse non verrà riconosciuto, sarà difficile sradicare questo tipo di violenza. Un terrorismo che oggi attacca questo comune di Murcia, ma che in futuro potrebbe estendersi ad altre città o essere diretto contro altri gruppi demografici che interferiscono con i suoi interessi.
Fonte: (ESP) elsaltodiario.com - 15 luglio 2025
Traduzione a cura del Collettivo LE MALETESTE