top of page
Immagine del redattoreLE MALETESTE

ITALIA Armi. L’azienda di Stato Leonardo S.p.a. dà vita al colosso europeo delle armi




di Dario Lucisano

16 Ottobre 2024 - 11:31


Dopo mesi dall’annuncio estivo, l’azienda italiana di difesa Leonardo S.p.A. ha ufficializzato una partnership con l’azienda tedesca Rheinmetall per la costituzione di un colosso europeo delle armi. L’accordo prevede investimenti di oltre 20 miliardi di euro in dieci anni che, essendo Leonardo S.p.A. un’azienda a partecipazione statale, saranno finanziati con fondi pubblici. La nuova joint venture (associazione di imprese di natura temporanea finalizzata all’esecuzione di un progetto) produrrà centinaia di carri armati e cingolati leggeri, e intende lanciare sul mercato un nuovo modello di carro armato pesante europeo nell’ambito del progetto Main Ground Combat System.


Il progetto Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV) prevede una partecipazione paritetica, con la maggior parte delle attività da svolgersi in Italia, principalmente nella provincia di La Spezia, dove Leonardo sta già pensando di cercare nuove aree da acquisire e destinare alla produzione bellica.


Il progetto LRMV era stato preannunciato a luglio, e dopo l’ufficializzazione di ieri attende solo il perfezionamento degli accordi e la costituzione della società, che dovrebbero arrivare entro il primo trimestre del 2025. Il piano prevede il rinnovamento delle flotte terrestri Dardo (la flotta di fanteria) e Ariete (l’attuale carro armato da combattimento standard dell’esercito italiano), con la costruzione di un migliaio di veicoli cingolati leggeri, 280 carri armati, ma anche varianti antiaeree, da ricognizione e anticarro, nonché veicoli da recupero, da ingegneria e posaponti.

I mezzi pesanti dell’attuale flotta Ariete verranno ammodernati con la messa a punto del nuovo IMBT, Italian Main Battle Tank. Quest’ultimo sarà basato sul carro armato tedesco Panther, prodotto proprio da Rheinmetall, e sarà dotato della piattaforma da combattimento di Lynx, altro carro armato Rheinmetall, che andrà a integrare l’attuale sistema AICS, Armored Infantry Combat System.


L’accordo, insomma, prevede l’ammodernamento e il potenziamento delle flotte terrestri italiane, che si baseranno sulle tecnologie tedesche, adattandole al contesto italiano. Il nuovo carro IMBT prevede un investimento di oltre 8 miliardi di euro (di cui 5,5 finanziati), mentre per il programma di aggiornamento di AICS sono previsti 15 miliardi (di cui 6,4 già finanziati) per un valore complessivo di oltre 23 miliardi.

Rheinmetall e Leonardo saranno azionisti paritari della nuova LRMV. Il 50% di Rheinmetall sarà posseduto al 40% da Rheinmetall AG (l’azienda tedesca) e al 10% da Rheinmetall Italia. La società avrà sede a Roma, e le attività si svolgeranno al 40% in Germania e al 60% in Italia, principalmente nella città di La Spezia.


La joint venture Leonardo-Rheinmetall rispetta a pieno titolo i consigli forniti dal cosiddetto “Rapporto Draghisulla competitività europea, in cui il banchiere invita allo sviluppo di progetti congiunti, sottolineando particolarmente l’importanza strategica del settore della difesa per il futuro del Vecchio Continente. Leonardo e Rheinmetall sono infatti rispettivamente le maggiori industrie italiana e tedesca nel campo degli armamenti.


Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute, uno dei più importanti e longevi istituti indipendenti per gli studi sulla pace al mondo, Leonardo, con i suoi oltre 12 miliardi di fatturato, risulta la dodicesima produttrice di armi per guadagno al mondo, seconda nel continente, e prima nell’Unione Europea. Molti dei suoi guadagni del 2023 derivano anche dalla guerra a Gaza.

L’annuncio dell’accordo, inoltre, sembra essere particolarmente in linea con i piani del governo Meloni, che durante il suo mandato ha aumentato la spesa per la difesa, nonché per l’acquisto di aerei e carri armati. La stessa città di La Spezia è al centro di un grande progetto che intende riqualificare la base militare della città così da adeguarle allo standard NATO.


In generale, negli ultimi anni l’Italia ha aumentato l’esportazione di armamenti, così come la spesa militare, che nell’ultimo decennio risulta più che raddoppiata.



Fonte: lindipendente.online - 16 ottobre 2024, 11.31

 


15 ottobre 2024, h.11.36


Nasce la Joint Venture Leonardo Rheinmetall: nuovo player nella produzione europea dei sistemi di difesa terrestre


Nuovi carri armati e veicoli da combattimento per l’Esercito italiano


Roma

  • Joint venture paritetica, basata a Roma, con sede operativa a La Spezia 

  • 60% delle attività verranno sviluppate in Italia 

  • Primo obiettivo è dotare le Forze Armate italiane di veicoli da combattimento: il Main Battle Tank (MBT) e il Lynx come sistema di combattimento della fanteria corazzata (AICS)

  • Promettenti prospettive future di esportazione 

 

Al via la joint venture tra Leonardo e Rheinmetall con l'obiettivo di formare un nuovo nucleo europeo per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari da combattimento in Europa. Le società avevano già firmato un corrispondente Memorandum of Understanding (MoU) all'inizio di luglio 2024. 


Rheinmetall AG e Leonardo S.p.A. saranno azionisti paritari (50% ciascuno) della nuova società Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), che avrà sede legale a Roma e sede operativa a La Spezia. Il perfezionamento degli accordi e la costituzione della società, attese entro il primo trimestre 2025, sono soggetti alle usuali autorizzazioni regolamentari per operazioni di questa natura. 


Obiettivo primario della joint venture è lo sviluppo industriale e la successiva commercializzazione del nuovo Main Battle Tank italiano (MBT) e della nuova piattaforma Lynx per il programma Armored Infantry Combat System (AICS) nell'ambito del programma per i sistemi terrestri dell'Esercito Italiano. È previsto anche lo sviluppo e la produzione di altri veicoli di questa famiglia, come veicoli da recupero, da ingegneria e da posaponti. Entrambi i partner si aspettano inoltre che i loro prodotti congiunti offrano ampie opportunità di vendita sui mercati internazionali.


Armin Papperger, CEO di Rheinmetall AG: “Stiamo creando un nuovo peso massimo nella produzione europea di carri. Leonardo e Rheinmetall, due principali fornitori europei di tecnologie per la difesa, uniscono le forze per realizzare progetti ambiziosi. Ci rivolgiamo, in prima istanza, al mercato italiano, ma ci rivolgeremo anche ad altri paesi partner che in futuro avranno bisogno di modernizzare i loro sistemi di combattimento. Rheinmetall possiede le tecnologie perfette per le esigenze dell’Italia”.


Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo: “Si tratta di un passo significativo verso la creazione di un sistema della difesa europeo basato su piattaforme specializzate condivise. Rheinmetall e Leonardo puntano a sviluppare tecnologie all’avanguardia in grado di competere a livello internazionale”.


Il Panther KF51 sviluppato da Rheinmetall costituirà la base per il nuovo carro armato che sostituirà l'Ariete nell'esercito italiano. Il programma italiano dell'AICS prevede l'acquisizione futura di oltre 1.000 sistemi di combattimento corazzati in 16 varianti. Oltre al classico veicolo da combattimento di fanteria, ci saranno versioni antiaeree (Skyranger), da ricognizione e anticarro. Tutti i modelli avranno un design modulare e il veicolo da combattimento di fanteria Rheinmetall Lynx costituirà la base tecnologica. 


Per la joint venture è stata concordata una ripartizione del lavoro 50:50, con il 60% delle attività da svolgere in Italia, incluso integrazione, test di omologazione, attività di consegna e supporto logistico. 


Nell'ambito dei programmi MBT e AICS, i sistemi di missione, le suite elettroniche e l'integrazione delle armi saranno sviluppati e prodotti da Leonardo secondo i requisiti del cliente italiano. Rheinmetall ha già una vasta presenza in Italia operando con tre marchi e con un totale di circa 1.500 dipendenti in cinque siti in Italia per circa 1 miliardo di euro di vendite.


Fonte: leonardo.com - 15 ottobre 2024, h. 11.36



ALTRE NOTIZIE SULL'ACCORDO, QUI:

bottom of page