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NANCY Clare CUNARD (10 marzo 1896 – 17 marzo 1965): la poesia e il suo impegno intenso e appassionato.

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Cunard Nancy. Cosa dire di me stessa? Amo la pace, la campagna, la Spagna repubblicana e l’Italia antifascista, i neri e la loro cultura afroamericana, tutta l’America Latina che conosco, la musica, la pittura, la poesia e il giornalismo. Ho sempre vissuto in Francia da quando mi è stato possibile, nel 1920. Odio: il fascismo [….]. E lo snobismo e tutto quello che gli sta attorno. Due opere : Negro, una grande antologia sui Neri, e Authors Take Side, inchiesta dedicata agli scrittori britannici che si sono occupati della Guerra di Spagna e di Fascismo. Diversi volumi di poesia“. (Nancy Cunard, Poèmes à la France. 1939-1944, Paris, 1947)

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Nata nel 1896 a Nevill Holt, nel Leicestershire, in una residenza immensa (il salone da solo era più grande della New York Public Library), erede di un impero di costruttori navali baronetti dai tempi della Regina Vittoria, discendente di Benjamin Franklin, è figlia di un padre, Bache, interessato soltanto alla caccia e alla campagna inglese e di una madre americana ricchissima, Maud.

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Negli anni ’20 abbandona il suo paese, l’Inghilterra, per trasferirsi in Francia, alla ricerca di maggiore libertà, diventando così una femme-époque. A Londra frequentava artisti, poeti e studenti universitari del calibro di Ezra Pound, Aldous Huxley e Leonard e Virginia Woolf, tutte persone che come lei volevano mettere in discussione e decostruire le soffocanti tradizioni dell’epoca vittoriana, il puritanesimo anglosassone e l’impero colonialista. Per queste ragioni quindi nel 1920 si trasferisce a Parigi dove inizia a scrivere e a pubblicare poesie e anche a integrarsi nel fermento culturale dell’epoca frequentando i gruppi delle avanguardie artistiche. Entra soprattutto nel giro dei poeti e artisti surrealisti, diventa amica di

Tristan Tzara, Georges Sadoul e René Crevel e dal 1926 sarà per qualche anno la compagna, amatissima, del grande poeta Louis Aragon. Lui, che rischierà di togliersi la vita a causa della fine della loro relazione, nelle sue Lettres françaises scrive di lei:

« Conosciamo in Francia Nancy Cunard. Lei ha tarscorso qui gran parte della sua vita e, più tardi, non si potrà parlare della storia intellettuale di questa parte di secolo senza parlare anche di lei».

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[…] In quell’epoca di romanticismo rivoluzionario, in cui la minaccia di un colpo di stato fascista non si poteva escludere in Francia, Nancy Cunard pensava inoltre che un giorno la sua casa editrice di Réanville avrebbe potuto essere utile per delle pubblicazioni illegali antifasciste. Lei era pronta a mettersi a disposizione di organizzazioni clandestine. Questa dichiarazione d’intenti, proveniente da una signora inglese così nobile e ricca, mi sorprese. Ne attribuivo il merito al solo Aragon. Avevo torto. Il seguito della vita di Nancy me lo dimostrò […]“. (Georges Sadoul, 1968).

Nel 1928 Nancy fonda una sua casa editrice, The Hours Press, dedicata principalmente alla poesia contemporanea, facendo appello ad artisti come Man Ray e Yves Tangui per la realizzazione delle copertine. Sarà lei la prima in assoluto a pubblicare Samuel Beckett. Nel 1930 partecipa persino alla diffusione del film surrealista "L’Âge d’or" di Luis Buñuel, film ampiamente ostacolato e censurato, di cui però lei organizzerà con ostinazione addirittura una proiezione a Londra. In quegli anni inizia anche a dare vita alla sua collezione di arte non occidentale; restano celebri i numerosi bracciali africani in avorio, presenze quasi immancabili nelle fotografie che la raffigurano.

Poi succede qualcosa di particolarmente importante. Nel 1931 Nancy scrive alla madre un testo durissimo, testo che verrà pubblicato con il titolo Black Man and White Ladyship : la madre non voleva accettare la relazione della figlia con il jazzista afro-americano Henry Crowder, conosciuto alla Biennale di Venezia nel 1928.

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Si tratta di un incontro chiave che la sensibilizza e avvicina ulteriormente alle condizioni dei Neri americani.

Le discriminazioni dirette al suo compagno si riversano anche su di lei, ed è anche attraverso questa esperienza personale che prende forma quell’ impegno politico che la accompagnerà per tutta la sua vita e che la porterà a concepire e pubblicare la sua opera centrale, "Negro, An Anthology".

Con una ricca raccolta di testi e fotografie, Nancy Cunard riprende l’impegno anti-colonialista iniziato a Londra con Leonard e Virginia Woolf e intraprende un’azione culturale militante, quella cioè di raccontare attraverso un’antologia di approccio documentaristico, la lunga e ricca storia culturale e sociale dei Neri d’America, Africa e Europa, spesso considerati privi di un passato. Lo scopo era quello di “ mostrare, dimostrare che il pregiudizio razziale non poggia su alcuna giustificazione” e decide di farlo mettendo insieme 150 autori di due “razze” per creare un inventario delle lotte del popolo nero, delle persecuzioni subite e dei loro fenomeni di resistenza (come spiega lei stessa nell’introduzione). Gli autori scelti sono neri, bianchi, donne, uomini, più o meno politicamente impegnati, sportivi, giornalisti, antropologi, storici, scrittori, poeti, musicisti, cantati, universitari e militanti e il risultato è un’opera densissima.

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La sua bellezza e il suo fascino ribelle ne faranno una sorta di musa ispiratrice per molti artisti:

«Hemingway ne fece una delle eroine di Fiesta, Aldous Huxley di Punto contro punto, Eveliyn Waugh di Resa incondizionata. In Aspettando Godot di Beckett il suo nome risuona sei volte, nei Cantos di Pound è una presenza, così come nella prima versione della Terra desolata di Eliot. Aragon le è debitore di due libri, Blanche ou l'oubli e Le Con d'Irène, Tzara di una commedia, Mouchoir de nuage, Neruda di una raccolta poetica, 

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Waltz, il primo bestseller da un milione di copie dell'epoca, The Green Hat di Michael Arlen, la vede protagonista... Fu scolpita da Brancusi, fotografata da Man Ray e Cecil Beaton, dipinta da Kokoschka, Alvar «Chico» Guevara e de Zà rate, disegnata da Wyndam Lewis. Al cinema, nel 1929, sarà Greta Garbo a darle il proprio volto.

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Dopo aver ripudiato sprezzantemente la stirpe nobiliare da cui proveniva, e quindi anche tutto ciò che da questa ne derivava - l'impronta conservatrice e perbenista, il capitalismo e quell'autoritarismo imperialista tipico di quel contesto storico - e di fronte il radicalizzarsi del totalitarismo nazi-fascista, Nancy Cunard inizia ad interessarsi fortemente di questioni politiche legate all'antifascismo. Forse non può essere definita un'anarchica in senso stretto, ma tutto il suo operato va in questa direzione: si occupa di amore libero, dei diritti civili delle minoranze, contesta l'autoritarismo in ogni sua forma, denuncia il fascismo italiano e la sua guerra imperialista in Etiopia e soprattutto si schiera con i repubblicani della Spagna rivoluzionaria (in Spagna era arrivata come giornalista per il «Manchester Guardian», per cui scrisse bellissimi reportages sull'esodo repubblicano e sui terribili campi di concentramento che accolsero gli esuli spagnoli nella Francia del Fronte Popolare), portando avanti il sostegno ai profughi anche a guerra terminata.

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Un sostegno alla causa antifranchista che la porta anche ad essere accusata di attività cospiratrici e ad essere per questo arrestata. Nel 1937 «Left Review» pubblica Authors Take Sides on the Spanish War, un resoconto sul rapporto tra gli scrittori europei e la guerra in Spagna.

Durante la Seconda guerra mondiale, da Londra, lavora come traduttrice per conto della Resistenza francese, fino ad arrivare ad un vero e proprio logoramento fisico e psichico. 

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Terminata la guerra, lascia sua casa a Réanville per viaggiare. I disturbi mentali e i problemi fisici, accompagnati dal problema dell'alcolismo e dalla povertà in cui è piombata, la portano ad avere comportamenti autodistruttivi. Dopo uno scontro con la polizia londinese viene ricoverata in manicomio, dopo il quale la sua salute peggiora ancor più gravemente. Il giorno che la polizia la trova in strada a Parigi Nancy Cunard pesava 27kg. Portata all'Hôpital Cochin il 15 marzo 1965, morirà due giorni dopo. Le sue ceneri sono al Père Lachaise.

Descrivendo Lucy, l’anti-eroina di 'Punto contro punto', Huxley parla così (indirettamente) di Nancy: «Era tutto ciò che le persone, per invidia o per disapprovazione, dicevano di lei, eppure era la più squisita e meravigliosa delle creature».

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OPERE PRINCIPALI di NANCY CUNARD

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  • Owtlaws (1921)

  • Sublunary (1923)

  • Parallax (1925)

  • Poems (1930)

  • Black Man and White Ladyship (1931)

  • Negro: An Antology (1934)

  • Authors Take Sides (1937)

  • Los Poetas del mundo defienden al pueblo espanol (1937)

  • The White Man's Duty: An Analysis of the colonial question in the light of the Atlantic Charter (1942)

  • Poems for France (1944)

  • Grand Man: Memories of Norman Douglas (1954)

  • GM: Memories of George Moore (1956)

  • These Were the Hours: Memories of My Hours Press, Rèanville and Paris, 1928-1931 (1969).

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