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I GUARDIANI GUAJAJARA:

"ABBIAMO FINITO DI SCAPPARE."  (+ video)

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"Proteggiamo la foresta per tutta l’umanità, ma forze potenti ci aspettano là fuori per ucciderci. Perché tutto questo? Chi di noi sarà il prossimo? L’attuale governo è brutale e il suo razzismo sta incoraggiando più violenza contro di noi. Abbiamo visto che qui regna l’impunità, ma vogliamo che sia fatta giustizia". (I Guardiani della Foresta, Amazzonia)

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L’elezione del presidente Bolsonaro ha dato forza a trafficanti di legname, imprenditori agricoli, minatori e altri.

Bolsonaro vuole infatti aprire le terre indigene allo sfruttamento e ha incoraggiato attivamente la loro invasione.

E i Guardiani, dal momento della loro costituzione, sono stati presi di mira senza pietà dalle potenti mafie dei trafficanti di legname che sfruttano illegalmente i preziosi legni duri del territorio indigeno Arariboia, casa degli indigeni Guajajara e dei gruppi incontattati della tribù degli Awá. Molti sono stati uccisi.

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1) Il corpo di Jorginho Guajajara, 

Guardiano della Amazzonia, è stato trovato vicino a un fiume nell’Amazzonia orientale brasiliana (2018)

2) Paulo Paulino Guajajara, Guardiano della Amazzonia ucciso da invasori nel 2019.

3) Zezico Guajajara, Guardiano della Amazzonia ucciso a colpi di arma da fuoco nel marzo 2020.

“I trafficanti di legname stanno cercando disperatamente di sbarazzarsi dei Guardiani, prendendoli di mira uno per uno. Mentre l’attenzione mediatica è focalizzata sulla pandemia da coronavirus, gli indigeni continuano a combattere in prima linea per salvare le foreste del mondo per le loro famiglie, per le tribù incontattate e per tutta l’umanità".

 

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Protetti dal Presidente Bolsonaro, trafficanti di legname, allevatori e accaparratori di terra invadono e incendiano l’Amazzonia e le terre indigene nell’impunità. Bolsonaro sta facendo di tutto per fermare la demarcazione dei territori indigeni e aprirli all’agro-business e all’estrazione mineraria su larga scala.

 

Molte delle tribù più vulnerabili rischiano lo sterminio. Insieme agli alberi finiscono infatti in cenere anche le case e i mezzi di sussistenza degli indigeni, il futuro dei loro figli e la loro stessa sopravvivenza.

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I Guardiani pattugliano il territorio e notificano le invasioni alle autorità. Le loro spedizioni sono efficaci, ma hanno urgente bisogno del sostegno del mondo intero. Questa è una delle loro ultime lettere che hanno inviato al pianeta.

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Bom dia amici,

vi inviamo oggi queste parole perché abbiamo bisogno di voi. I taglialegna illegali stanno invadendo la nostra foresta, proprio ora, mentre vi scriviamo. È un’emergenza.

Noi pattugliamo la foresta, scoviamo i taglialegna, distruggiamo i loro macchinari e li mandiamo via. Abbiamo già fermato molti taglialegna. Funziona.

Riceviamo continuamente minacce di morte da parte della mafia dei taglialegna. Cinque di noi sono stati uccisi. Ma non ci fermiamo perché la foresta è la nostra vita. Senza, saremmo tutti morti.

Anche i nostri parenti incontattati Awá vivono nella foresta. Se sarà distrutta, non sopravvivranno. Finché avremo vita, continueremo a combattere per gli Indiani incontattati, per tutti noi, e per la natura.

Per favore, aiutateci a proteggere la nostra foresta. Non ci arrenderemo mai.

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I Guardiani pattugliano la foresta per catturare i taglialegna illegali e mandarli via. È un lavoro molto pericoloso: sono già stati uccisi dieci Guardiani e i loro leader ricevono continue minacce di morte.

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E mentre il Presidente del Brasile sta promuovendo quello che è stato definito un vero e proprio “genocidio legalizzato”, Europa e USA importano ogni anno dal Brasile milioni di tonnellate di soia, carne, legname pregiato e altri prodotti spesso corresponsabili di azioni illegali e violenza.

L’Italia è il primo importatore di carne brasiliana dell’Unione Europea. I consumatori devono capire che c’è un collegamento diretto tra il cibo che trovano sugli scaffali dei loro supermercati e questa distruzione genocida, e agire di conseguenza.

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IL VIDEO

Tainaky Tenetehar, Guardiano dell’Amazzonia, spiega l’importanza della foresta per il suo popolo e racconta perché i popoli indigeni lottano per proteggere la loro terra e fermare il genocidio in Brasile.

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Tainaky è un Guardiano dell’Amazzonia sopravvissuto miracolosamente a un’imboscata letale dei trafficanti di legno e ora nascosto per sfuggire a sempre più gravi minacce di morte.

La situazione è estremamente drammatica ma i popoli indigeni del Brasile reagiscono, resistono e restano determinati a difendere le loro vite e le loro terre, che sono tra i luoghi a maggiore biodiversità del pianeta.

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Survival International sostiene i Guardiani e guida una campagna internazionale per fermare il genocidio in Brasile. Se puoi, contribuisci al lavoro di Survival International con una donazione, nessuna cifra è troppo piccola. Grazie.

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Lo sciopero alla rovescia

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Il pane ma anche le rose

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